martedì 13 dicembre 2011

Top model d'oltretomba

L'incipit del primo racconto della raccolta Mannequins

L'unica vistosa stranezza era dovuta al fatto che nell'imbalsamatura non si riuscivano a conservare gli occhi aperti. Mettere le biglie di vetro avrebbe creato un effetto troppo falso. Infine i truccatori dovevano essersi rassegnati a lasciare le palpebre abbassate, come per pudore: dopotutto si sarebbe potuto pur sempre mettere in risalto il morbido effetto del mascara. Quell'ombreggiatura sul levigatissimo viso conferiva anzi l'impressione di un sonno sereno, così da meritare alle fanciulle la dolce sembianza di dormienti.
Quelle ragazze perlopiù erano morte di morte naturale e le madri ne  avevano fatto imbalsamare i corpi per trasferirle così, nel fiore degli anni, nei campi elisi della bellezza eterna. Alcune di esse, defunte, erano persino diventate top model o comparse nei film. Mentre le membra venivano svuotate e riempite di sostanze chimiche, naturalmente, venivano anche un po' corrette, dimodoché tutte quelle infelici creature, così sfortunate in vita, restavano su questa terra in figura di corpi perfetti. Tant'è vero che, a proposito di questa nuova usanza, qualche critico parlava già con convinzione di body art.
Questa moda ormai era tanto diffusa, che si potevano indovinare le bellissime presenze pure nei grandi magazzini delle metropoli più importanti o nella hall di qualche famoso albergo. Ce n'era una dai capelli inanellati e dalle labbra turgide che era diventata testimonial di una nota industria cosmetica e compariva sempre negli spot televisivi.
Ma io scoprii colei che sarebbe diventata la mia diletta in un posto molto meno in vista e per questo potei permettermi di comprarla. Era esposta in uno di quei negozi di biancheria intima in cui i capi d'abbigliamento sono indossati in vetrina da modelle vive. Poiché però spesso tale situazione nella mia cittadina aveva creato scandalo, il proprietario aveva deciso di esibire in due pezzi una ragazza bellissima morta.
L'aveva avuta, m'aveva bisbigliato, da un collezionista che trattava merce molto speciale. Non volle dirmi di più.




La raccolta Mannequins, di cui questo incipit fa parte, è uscita presso la casa editrice Zona, Arezzo,  marzo 2013
Qui si può leggere per intero il primo racconto:
http://www.zonacontemporanea.it/trailer/MannequinsShort.pdf

Nessun commento: